Ancora sul diritto di visita nella fase 1

18 mag 2020
IMG_20190817_222123_017

La sentenza del Tribunale di Pescara del 22 aprile scorso decide a favore del diritto di visita del figlio al padre, permettendo anche gli spostamenti tra Regioni diverse.

IL CASO. Il padre fa ricorso al Tribunale perchè non vede il figlio dal 24 febbraio scorso, in quanto la madre, che vive in Abruzzo, si oppone che il minore vada dal padre a Roma. Il Tribunale accoglie il ricorso e dispone che il figlio possa stare con il padre a Roma una settimana al mese.

Nella motivazione, oltre a ricordare che le misure prese dal Governo per arginare il covid19 non sono preclusive dell’attuazione delle disposizioni di affido e di collocamento dei minori (così come indicato nelle FAQ e nella stessa autodichiarazione), si evidenzia che “alcuna chiusura di ambiti regionali può giustificare violazioni in questo senso di provvedimenti di separazione e di divorzio vigenti”. In particolare, nella decisione si ragiona sulla tenera età del bambino, 2 anni, e sulla difficoltà a mantenere dei rapporti solo virtuali con il padre, ragione per cui “la prolungata sospensione dei rappori può compromettere la legittima aspirazione del minore a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori”.

Inoltre, il provvedimento sviluppa anche un altro ragionamento: se i rientri presso la propria residenza o domicilio sono consentiti, a maggior ragione i figli possono spostarsi dall’abitazione del padre a quella della madre e viceversa, avendo loro due abitazioni. Questo inciso è molto importante, non tanto per la situazione contingente del coronavirus (che tra l’altro aveva anche vietato il rientro nella propria abitazione), ma per aver riconosciuto pari importanza alle due case in cui i figli dei genitori separati trascorrono il loro tempo, indipendentemente dal luogo in cui sono collocati e hanno la residenza formale.

In passato avevo scritto sul concetto di residenza abituale, anche in merito al fatto che la residenza del figlio è una delle decisioni che deve essere concordata tra i genitori.