Il pernottamento dal padre

3 ago 2020
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La recente Corte di Cassazione (ordinanza n. 16125 del 28 luglio 2020) ha ribadito che le restrizioni al diritto di visita dei figli sono concesse solo nell’interesse superiore dei minori stessi. Lo stesso superiore interesse per il quale deve essere garantita la bigenitorialità: la presenza di entrambi i genitori deve essere “idonea a garantirgli (al figlio/alla figlia) una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi i genitori, nel dovere dei primi (i genitori) di cooperare nell’assistenza, educazione e istruzione della prole”.

NEL CASO SPECIFICO, il Tribunale di primo grado aveva escluso che il figlio potesse pernottare dal padre avendo la tenera età di due anni, mentre la Corte d’appello aveva ritenuto che tale esclusione fosse ingiustificata, in quanto aveva come unica motivazione l’età del minore, senza alcuna dimostrazione del reale pregiudizio che il minore avrebbe subito dal pernottamento.

La Corte di secondo grado aveva concluso, quindi, che il minore potesse trascorrere almeno una notte a settimana dal padre, con varianti per i fine settimana e i giorni festivi, in quanto il pernottamento dal padre era opportuno per preservare la relazione figlio-genitore, “avendo come effetto di consentire l’esplicazione di essa rispetto a momenti (e a situazioni) fondamentali per la crescita del minore”.

E la Corte di Cassazione ha retenuto che la decisione fosse basata su un apprezzamento di fatto, coerentemente motivato e immune da errori di diritto.

Quante volte mi sento dire: “è meglio che i figli stiano con la madre”, “è normale/è naturale che la madre è il genitore più capace”, “povero bambino, è troppo piccolo per pernottare dal padre, è meglio che stia a casa sua”. E non andrebbe bene neanche se i discorsi fossero fatti privilegiando il padre. Non bisogna farsi confondere dagli stereotipi e generalizzare. E’ più opportuno parlare chiaramente della situazione specifica (di quel bambino, di quel papà e di quella mamma) per trovare la soluzione più appropriata a quella famiglia.

Questa attenzione deve essere non solo dei genitori, che sono chiamati a decidere responsabilmente del futuro dei loro figli, ma soprattutto dei professionisti che li aiutano a trovare gli accordi. Se ci sono dei dubbi, il mio consiglio è quello di consultare un esperto dei minori, che aiuti genitori e legali a capire veramente se la preoccupazione per il figlio è reale o nasce da paure (anche legittime) degli adulti che vengono proiettate sul figlio. In entrambi i casi, il professionista esperto può dare dei consigli per vivere più serenamente la separazione.

Rileggi anche il mio vecchio articolo: il pernottamento presso il padre.