Mantenimento dei figli: spese ordinarie e straordinarie

Il dovere di mantenere i figli minorenni o maggiorenni, non economicamente autosufficienti, incombe sui genitori a prescindere dal tipo di legame (sposati o no, conviventi o no) che li lega. Tale dovere permane anche nel caso di crisi familiare e l’adempimento deve essere ancor meglio garantito.

La disciplina di come ripartire le spese di mantenimento dei figli è uno tra i temi più dibattuti e che creano conflitto: si discute sulla qualificazione e sulla distinzione tra spese ordinarie e spese straordinarie.

 Quali sono le spese ordinarie

Le “spese ordinarie” sono le spese destinate a soddisfare i bisogni quotidiani dei figli, ovvero quelle spese a cui il genitore non “collocatario” o non “affidatario” contribuisce attraverso l’assegno di mantenimento mensile. Tale somma è rivalutabile secondo gli indici Istat ogni anno, di solito a partire dal mese di deposito dell’atto giudiziario con cui si determina o si chiede la determinazione (salvo che venga diversamente stabilito dal giudice o dalle parti).

 Quali sono le spese straordinarie

Non esiste nessuna normativa che definisca le “spese straordinarie”. Si può dire, però, che sono spese che riguardano gli esborsi necessari a far fronte ad eventi imprevedibili o eccezionali. Sono quindi spese che non rientrano nelle normali esigenze di vita dei figli. Poiché si tratta di spese non quantificabili e determinabili anticipatamente, non rientrano nell’ammontare dell’assegno di mantenimento e debbono essere conteggiate a parte.

Tali spese si dividono in: spese per le quali serve il preventivo accordo e spese per le quali non serve il preventivo accordo. In entrambi i casi la spesa deve essere documentata. Nel caso sia necessario il consenso, alla richiesta di spesa l’altro genitore deve esprimere il suo dissenso motivato entro dieci giorni, altrimenti la mancata risposta vale consenso. Il rimborso pro quota del genitore che ha anticipato le spese straordinarie è dovuta entro il mese successivo, a decorrere dalla richiesta. Sono vietate le compensazioni tra le somme dovute per le spese e l’assegno mensile di mantenimento.

Generalmente le spese straordinarie vengono divise al 50% ciascuno tra i genitori, salvo diverso accordo o decisione del giudice in ragione della sproporzione dei redditi tra i due genitori. Di conseguenza, nelle dichiarazioni dei redditi le deduzioni per figlio a carico verrà effettuata al 50% tra i genitori e con la stessa percentuale saranno detratte le spese straordinarie.Gli eventuali rimborsi/sussidi dallo Stato o da altro Ente per le spese scolastiche e sanitarie della prole vanno a beneficio dei genitori nella stessa quota proporzionale di riparto delle spese.

In conclusione, i genitori devono continuare a dialogare nell’interesse dei figli. Presupposto fondamentale è un’attività collaborativa dei genitori nell’elaborazione e realizzazione del progetto educativo comune, perché le scelte più importanti devono essere prese di comune accordo (istruzione, scuola, residenza ….). Bisogna, dunque, evitare scelte unilaterali ed arbitrarie, salvo motivi di urgenza. 

Segue uno schema esemplificativo delle singole spese, anche in base alle linee guida nazionali (maggio 2017) e alle linee guida del Consiglio Nazionale Forense (novembre 2017). Lo schema può essere diversamente concordato dai genitori in ragione degli interessi specifici.