Il bimbo conteso e la condanna dell’Europa

19 feb 2013
IMGP1238

“Genitorialità e bigenitorialità”, questo era il titolo dell’interessante convegno di sabato organizzato dal Dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova e dalla Fondazione Guglielmo Gulotta, a cui hanno partecipato professionisti di diversi ambiti, quali psicologi, psicoterapeuti, psichiatri forensi, avvocati, magistrati. Il caso di Cittadella del bambino conteso tra i genitori è stato richiamato più volte, anche in relazione alla recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 29.1.2013 nel caso Lombardo contro Italia. Quest’ultima decisione condanna lo Stato italiano perché per 7 lunghi anni non è riuscito a compiere sforzi adeguati ed efficaci per far rispettare il diritto di visita del padre. E’ stato, quindi, violato il diritto alla vita familiare garantito dall’art.8 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, ovvero il diritto del bambino alla relazione con il padre e il diritto del padre alla relazione con il figlio.

Nell’ambito della famiglia non si parla più di diritti soggettivi contrapposti ma di diritti relazionali di cui genitori e figli sono contitolari. I diritti relazionali sono una nuova categoria di diritto, rientrano tra i diritti umani, sono per questo motivo insostituibili e si caratterizzano per essere diritti biunivoci. Essi non possono, dunque, avere una tutela alternativa: un rapporto mancato è un rapporto perso e nessuna somma a titolo di risarcimento del danno può sostituire quel rapporto. Gli Stati nazionali hanno l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie affinché tali diritti abbiano una tutela effettiva. Riguardo all’utilizzo della coercizione fisica, la Corte Europea ritiene che in questo delicato ambito sia richiesta estrema prudenza, perché comunque l’art.8 non autorizza il genitore ad intraprendere azioni pregiudizievoli per la salute e il benessere del figlio. Fondamentale, invece, è la comprensione e la cooperazione da parte di tutti gli adulti, i genitori e tutti i professionisti coinvolti.

Avvocato Sofia Tremolada e avvocato Michela Tonini