Diritti del padre

11 mag 2022
Desideri, diritti e doveri del padre

Al secondo appuntamento di “Desideri, diritti e doveri del padre”, tenuto via zoom il 3 maggio scorso, abbiamo affrontato i congedi di paternità e i congedi parentali, che consentono ai genitori di astenersi dal lavoro, percependo una retribuzione completa o parziale, per eventi ed esigenze di carattere familiare.

Congedo di paternità
Il congedo è un periodo di astensione dal lavoro garantito ai genitori in occasione del parto, con una retribuzione pari all’80%. Si tratta di un congedo obbligatorio: a cavallo del parto, i genitori lavoratori hanno un diritto, ma anche un obbligo, di astenersi dal lavoro.

Nel nostro ordinamento, la durata del congedo cambia sensibilmente a seconda che a beneficiarne sia la madre o il padre.
Dal 1971, le madri hanno diritto ad astenersi dal lavoro per un periodo di 5 mesi, mentre i padri possono godere di questo diritto solo dal 2012, anno in cui il congedo per paternità è stato introdotto in via sperimentale sulla base di una direttiva europea.

Per l’evento del parto, i padri hanno diritto a (soli) 10 giorni, che possono essere goduti anche in modo non continuativo.
L’Italia si colloca agli ultimi posti per durata del congedo di paternità, a pari merito con Romania e Repubblica Ceca, ben lontana dai 4 mesi garantiti dalla Spagna.

Congedo parentale  
Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro di cui possono fruire i genitori, in maniera facoltativa e non obbligatoria, per prendersi cura del/la figlio/a e soddisfarne i bisogni affettivi e relazionali, percependo una retribuzione parziale.
Per questo congedo la legge non fa distinzioni di genere: nei primi 12 di vita del/la bambino/a, sia la madre che il padre hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per un periodo complessivo di 10 mesi. La logica è che questi 10 mesi totali, garantiti alla coppia, siano poi spartiti tra i due genitori, i quali si accorderanno tra loro a seconda delle necessità familiari. Tuttavia, le statistiche ci dicono che i congedi vengono utilizzati più dalle madri che dai padri: nel 2019, il 79% dei beneficiari era donna, contro il 21% di uomini – percentuale però in costante aumento.

Vi aspettiamo al prossimo incontro del 17 maggio per parlare della vita con il figlio. Scrivete a multidisciplinarestudio@gmail.com