Conflitto sulla scelta della scuola

La scelta della scuola presuppone il consenso di entrambi i genitori essendo una scelta che riguarda “questioni importanti” per la vita dei minori (Cass. civ. sez. 1, 20.6.2012 n.10174)

In caso di disaccordo, dunque, bisogna fare ricorso al Tribunale con due diverse procedure a seconda che i genitori siano separati o no.

Nel caso in cui i genitori siano una coppia coniugata o convivente, si applicherà l’art.316, secondo comma, c.c. per cui il giudice sarà chiamato a decidere quale tra i genitori sia quello in grado di assumere le scelte più convincenti, sempre nell’interesse del minore.

Nel caso in cui i genitori siano separati (anche di fatto, per la giurisprudenza) si ricorrerà all’art.709 ter c.p.c. e, dunque, sarà il giudice direttamente a decidere quale scelta ritiene più adatta all’interesse del minore, nel caso in cui persista il conflitto tra gli esercenti la responsabilità genitoriale.

In particolare nel caso affrontato dal Tribunale di Milano del 4.2.2015, si ritiene che “In linea di principio, (…), preferenza e prevalenza va data alle istituzioni scolastiche pubbliche poiché espressione primaria e diretta del sistema nazionale di istruzione (art.1 l. 10 marzo 2000, n.62) nonché esplicazione principale del diritto costituzionale all’istruzione (art.33, comma II, cost.). Le altre istituzioni scolastiche (paritarie, private in generale), pertanto, possono incontrare il favore del giudice, nella risoluzione del conflitto, solo là dove emergano elementi precisi e di dettaglio per accertare un concreto interesse effettivo dei figli a frequentare una scuola diversa da quella pubblica.” La scelta della scuola pubblica viene valutata dal giudice come una scelta “neutra”, ovvero che evita di influenzare il minore verso determinate scelte educative o di orientare culturalmente in generale.

A riguardo, si deve ricordare quanto sia importante in questi casi l’audizione del minore, pena la nullità del procedimento se non viene convenientemente motivato il mancato ascolto.