La famiglia al tempo del Coronavirus

11 mar 2020
coronavirus

In questo periodo di restrizioni per arginare la diffusione del Coronavirus, le famiglie sono messe a dura prova e in particolare le famiglie con i genitori separati. Le difficoltà si incontrano per due ordini di motivi:

1. il rispetto del calendario per garantire ai figli la frequentazione di entrambi i genitori;

2. il rispetto dell’obbligo del versamento dell’assegno di mantenimento per i figli.

Rispetto al diritto di frequentazione, nulla viene specificato nei decreti, ma dopo l’ultimo decreto del 9 marzo scorso il Governo ha predisposto delle risposte per chiarire i dubbi tra le quali c’è anche il caso dei genitori separati: “Sono separato divorziato, posso andare a trovare i miei figli? Si, gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.

Prima dell’ultimo decreto che estende le limitazioni a tutta Italia, e di questa chiarificazione, se i genitori abitavano in due regioni diverse o nelle cd “zone rosse”, era difficile pensare che il diritto di vista del figlio avesse la precedenza sul diritto alla salute di tutti i cittadini, ragione per cui era plausibile ritenere che il primo dovesse essere sospeso in ragione dell’interesse superiore della salute. Adesso che il limite si è esteso a tutta Italia e sono limitati anche gli spostamenti all’interno della stessa città, tra cui le visite ai parenti se non necessarie, la dichiarazione del governo aiuta i genitori, chiarendo che il diritto del figlio a continuare la frequentazione di entrambi i genitori è un motivo sufficiente a giustificare lo spostamento. In ogni caso, rimane importante la collaborazione tra i genitori nella gestione di questo difficile periodo: in particolare, anche nelle situazioni di quarantena, il genitore collocatario dovrà essere disponibile ad agevolare il più possibile (in ragione anche dell’età del figlio) altre modalità di incontro con l’altro genitore, quali quelle virtuali.

Per quanto riguarda l’assegno di mantenimento per il figlio, le ipotizzabili contrazioni del reddito potranno avere delle ripercussioni sugli accordi che erano stati presi in situazioni di lavoro diverse. La legge dispone che il diritto del figlio al mantenimento è un diritto indisponibile, per cui qualsiasi modifica deve essere disposta dal giudice o concordata dalle parti tramite un accordo di negoziazione assistita. Accordi di altro tipo espongono, invece, il genitore obbligato a future azioni per il recupero del credito. Naturalmente, per proporre una modifica deve essere provata l’effettiva difficoltà economica del genitore che deve versare l’assegno di mantenimento, perchè l’emergenza del coronavirus non può essere utilizzata come scusa di comodo per sottrarsi agli obblighi di mantenimento.

Il mio consiglio è comunque quello di limitare al massimo la conflittualità, che non può che ricadere sui figli, e di trovare, anche grazie al supporto dei professionisti (quali legali, facilitatori della comunicazione, esperti dei minori ed esperti finanziari), la soluzione più opportuna per questa che è una situazione eccezionale e che non si sa bene per quanto tempo durerà.

Mi sento di aggiungere che il buonsenso deve prevalere, calibrando non solo l’interesse del proprio figlio ma anche l’interesse comune. In questo momento storico, la responsabilità genitoriale passa anche attraverso scelte difficili, tra le quali anche quella di privilegiare, se necessario, il bene comune, rimanendo a casa.

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